Gli show di Gigi sono sempre imprevedibili e spesso la stesso vale anche per i concerti nei teatri, negli auditorium o nei grandi club, perché spesso le idee nascono sul momento ed in base alla sensazione che lui sente nei confronti del pubblico, del clima e del tipo di rapporto che può crearsi con la gente: Gigi crede moltissimo nella sinergia che si può creare fra musicisti e ascoltatori. Il repertorio quindi può variare molto di volta in volta proprio per questo motivo, anche se le atmosfere e i mondi che lui ama esplorare e rielaborare ogni volta, sono molto legati al suo percorso di vita musicale e non.

Predilige attorniarsi di giovani musicisti, quasi sempre suoi allievi, con i quali ha grande intesa e amicizia, lasciando all’invenzione del momento e all’interazione tra loro gran parte di ciò che accade mentre lui dirige le situazioni guidandoli, decidendo le dinamiche e le scelte generali:  sarà così anche in questa occasione al Blue Note.

In sintesi anche ripetendo 10 volte lo stesso repertorio il pubblico ascolterebbe sempre cose diverse ogni volta. Ogni concerto è sempre un nuovo concerto.

Questa volta Gigi vuole dedicare la serata a uno dei suoi più grandi punti di riferimento in ambito jazzistico, Wes Montgomery, nato nel marzo del 1921. Ed il concerto sarà imperniato su brani storici del repertorio di Wes, ma anche su scelte relative alle sue influenze, come ad esempio la storia di George Benson, grande erede di Wes, che più volte l’artista ha incontrato e frequentato e con il quale ha sempre avuto grande empatia.

Gigi Cifarelli & Co.

con Yazan Greselin all’organo

Matteo Frigerio alla batteria

e Dario Tanghetti alle percussioni

Special Guest Michele Monestiroli al sax

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