Il concerto di Diodato al Teatro Arcimboldi di Milano, il 6 ottobre, è stato un’esperienza intensa e coinvolgente che ha confermato il talento e la profondità emotiva dell’artista. L’evento, parte del suo tour teatrale, ha attirato un pubblico numeroso che ha riempito la sala, affascinato dall’intima connessione tra musica e teatro, caratteristiche centrali di questa esibizione.

Accompagnato dalla sua band, composta da sei musicisti di grande talento, Diodato ha eseguito una scaletta ricca di successi e brani tratti dal suo ultimo album «Ho acceso un fuoco». Tra luci soffuse e atmosfere suggestive, ogni canzone ha creato un momento unico, invitando gli spettatori a lasciarsi trasportare e a riflettere su temi universali come l’amore, la perdita e l’importanza di rimanere emotivamente aperti, anche in un mondo spesso dominato dall’indifferenza.

Un grande applauso anche al light designer, Andrea Amadei, che ha giocato molto sugli effetti controluce, definendo, così, immagini e atmosfere di grande impatto visivo, che sono state elemento fondamentale del concerto, rendendolo un vero e proprio spettacolo.

Un momento particolarmente toccante è stato quando Diodato ha chiesto al pubblico di mettere via i telefoni, favorendo così un’esperienza di ascolto puro e condiviso. Ha concluso il concerto con alcuni dei suoi brani più iconici, come «Fai rumore» e «Che vita meravigliosa», accolti da una standing ovation che ha coronato una serata memorabile. In un’epoca in cui i concerti possono spesso sembrare un susseguirsi di ospitate, Diodato ha riportato al centro l’essenza della musica come forma di espressione e connessione umana.