Un racconto di vent’anni di carriera e di vita il grande concerto sold out di Cesare Cremonini allo stadio San Siro di Milano.
Un concerto davvero epocale e maestoso pensato proprio per le grandi arene. Il pubblico è stato accolto da un grande palco chiamato “The Gate” con due grandi schermi e un portone enorme al centro, the gate appunto.
Il maestoso palco supera i 60 m di larghezza e 22 di altezza e la passerella lunga 20 con un ponte semovibile porta Cesare fin sulla testa degli spettatori.

(foto @Tristemondo.it)
Cesare Cremonini ha scelto una scaletta tutta da cantare
“Padre Madre”, “Il comico”, “Stella di Broadway”, “Chimica”, “Colibrì”, “Qualcosa di grande” e “Buon viaggio” completano la prima parte del concerto che si compone di momenti diversi. Un Cremonini emozionato per la perdita del padre esegue “Moonwalk” in una versione inaspettata insieme a Davide Rossi, violinista e artista unico che fa uscire le prime lacrime tra i fan emozionati.
Alla volta di “Mondo” appare una scenografia ad hoc con una sfera di otto metri di diametro che pende dal soffitto, ma è la combo di “Logico” e “Grey Goose” che fa ballare e scatenare tutti i presenti.
A metà concerto il pubblico rimane a bocca aperta per un vero e proprio duetto, virtuale, con il grande Lucio Dalla. Grazie ad un lavoro magistrale di sincronizzazione Cesare inizia il pezzo da un lato del palco e a un certo punto al centro appare Lucio che inizia a cantare lasciando un Meazza stupito ed emozionato.
A riportare i piedi per terra dopo questo volo in paradiso arriva “Lost in the weekend” seguita da “Ciao” con il pianoforte che prende fuoco circondato da fiammate altissime.

(foto @Repubblica)
Forse da rivedere il duetto con l’amico Jovanotti che non ha nulla a che vedere con quello ben riuscito di Dalla, ma comunque un bel momento di amicizia.
Fino ad arrivare all’immancabile “Un giorno migliore” che da anni chiude i concerti di Cesare Cremonini e che sancisce, anche qui, l’ennesimo trionfo.
Presente a bordo palco anche l’immancabile amico di sempre Valentino Rossi.
